[vc_row][vc_column][vc_column_text]In Sicilia, la coltivazione degli agrumi è una delle attività più importanti per l’economia locale. La coltivazione che più ne denota l’importanza è certamente quella legata all’arancia rossa IGP, senza dimenticare gli altri gustosi e saporiti agrumi prodotti da questa terra, come limoni, mandarini, cedri e pompelmi.
L’esordio degli agrumi in Europa, in un primo momento, aveva uno scopo per lo più ornamentale e solo in seguito furono individuate le proprietà benefiche per la salute che si ricavavano dai frutti, in particolare un’elevata concentrazione di vitamina C.
Durante il VII secolo, gli arabi portarono per la prima volta in Sicilia l’arancio amaro, chiamato anche “melangolo”. Successivamente, nel corso della fase tardo-imperiale, furono introdotti anche il cedro e il limone. Tra il 1700 e il 1800, la Sicilia raggiunse un livello talmente alto nell’agrumicoltura, che ebbe il merito di dare maggior rilievo a tutto il territorio.
[/vc_column_text][vc_single_image image=”20991″ img_size=”full”][vc_column_text]Di certo è per questo che gli agrumi sono, in modo incontrastato, uno dei prodotti tipici dell’agricoltura siciliana. I frutti presentano un profumo inconfondibile, utilizzati per lo più in cucina, ma vengono sfruttati anche come addobbi che vengono utilizzati con varie funzionalità, soprattutto legate alla tradizione popolare e nobiliare. In varie zone della Sicilia, è semplice notare tante coltivazioni di agrumeti che, ormai, sono diventati un vero e proprio simbolo dell’Isola.
La stessa isola che Goethe definiva “la terra dove fioriscono i limoni”, vede gli agrumi siciliani immortalati in brani di famose opere letterarie, da “Lumie di Sicilia” di Luigi Pirandello a “Conversione in Sicilia” di Elio Vittorini: un orgoglio per la Sicilia e i suoi abitanti.
Per altri articoli sul mondo del bio e della terra siciliana dai un’occhiata al nostro Blog e seguici su Instagram e Facebook[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]